Buone notizie dal congresso dell’European Society for Medical Oncology. I TILs, tumour-infiltrating lymphocyte, potrebbero diventare una possibile cura da utilizzare per combattere contro il melanoma metastatico in quei pazienti che non rispondono all’immunoterapia.
La strategia, nota ormai da oltre venti anni, prevede innanzitutto il prelievo del tessuto tumorale del malato. All’interno di esso non sono presenti solo cellule tumorali ma anche un “infiltrato” di linfociti, cellule del sistema immunitario che tentano di attaccare la malattia. L’idea dei ricercatori è dunque quella di prelevare queste cellule per moltiplicarle in laboratorio e poi infonderle nel paziente in modo tale da fornirgli “forze fresche” per combattere la malattia.
Al congresso ESMO sono stati presentati i primi risultati relativi all’utilizzo di questa tecnica in persone con melanoma metastatico che precedentemente avevano fallito le terapie con gli anti PD-1. L’obbiettivo dello studio era quella di confrontare il rischio di progressione della malattia e di morte tra chi riceveva TILs e chi ipilimumab.
Dalle analisi è emerso che nei pazienti trattati con TILs la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata pari a 7,2 mesi rispetto a 3,1 mesi del gruppo ipilimumab. La sopravvivenza mediana invece è stata pari a 25,8 mesi contro i 18,9 di ipilimumab. Ciò significa che l’utilizzo dei TILs è in grado di ridurre del 50% il rischio di progressione della malattia.
«I risultati di questo studio di fase 3 -spiega George Coukos, del University Hospital and the Ludwig Institute for Cancer Research di Losanna- potrebbero potenzialmente portare all’approvazione di questa nuova terapia cambiando, di fatto, la pratica clinica nella gestione della seconda linea di trattamento per le persone con melanoma metastatico»
Bibliografia: CELL THERAPY IMPROVES PROGRESSION-FREE SURVIVAL IN ADVANCED MELANOMA, FIRST PHASE 3 STUDY SHOWS